Serie A - A Catania una Via per Vio

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view post Posted on 18/11/2008, 19:58




I tifosi rossazzurri progettano di intitolare una via a Gianni Vio, il collaboratore di Walter Zenga che studia gli "schemi" sui calci piazzati

I pantaloncini abbassati di Gianvito Plasmati hanno ormai fatto e rifatto più volte il giro dell'Italia, quel gesto inusuale e tragi-comico che ha spianato la strada alla punizione di Mascara per la rete del primo vantaggio del Catania nel match (poi vinto) contro il Torino. Dietro la "furbata" (o "vigliaccata", a seconda della vostra interpretazione) di Plasmati si nasconde il "genio" (o "meschinità") di Giannio Vio, assistente di Walter Zenga, il progettista e disegnatore degli "schemi" (se si possono chiamare in questo modo) utilizzati dal Catania su palla ferma. I tifosi rossazzurri, in tripudio dopo la vittoria sul Toro, esaltano l'ex-portiere dell'Inter (soprannominato "Mazinga" nei forum) con il giusto riconoscimento anche per Vio, chiamato "Lo stregone".

Gianni Vio, classe 1953, ha un passato nel settore giovanile del Venezia, una carriera bruscamente interrotta da un infortunio al menisco, che lo ha portato ad intraprendere una nuova avventura (estremamente positiva) come allenatore. "Ho preso il patentino nel 1979 - spiega Vio - con la Julia venne il titolo di vice campioni d'Italia Giovanissimi, a livello di prima squadra ho avuto esperienze con varie formazioni venete in Promozione, Eccellenza e serie D. Ho sempre avuto una particolare attenzione per le situazioni di gioco che si sviluppano su palla inattiva. Nel 2004 scrissi anche il volume con le mie riflessioni. Walter Zenga ebbe modo di leggerlo, e ne rimase incuriosito. Successivamente, siamo sempre rimasti in contatto, scambiandoci e-mail e telefonate ai tempi in cui lui guidava la Stella Rossa. Nel 2007 m'invitò negli Emirati Arabi e fui suo ospite, in campo. La prima esperienza da collaboratore fu quella con la Dinamo Bucarest, quindi al Catania".

I tifosi chiedono ora, per Gianni Vio, una via (giochi di parole a parte) nella città di Catania: lui, molto schivo, spiega come il grande lavoro dei rossazzurri su situazioni di palla inattiva (dai corner alle punizioni) sia dovuto all'attenzione maniacale dell'allenatore e alla totale disponibilità dei giocatori nel prestarsi alla sperimentazione di schemi nuovi. Insomma, leggendo fra le righe, si intravede un Catania solido, unito, compatto, meritevole per la forza del gruppo del settimo posto in graduatoria, a soli 6 punti di distanza dall'Inter capolista.

"Sono contento per il Catania e per il mister, che è sempre molto attento ai dettagli: penso che i buoni risultati, in generale come nello specifico delle palle inattive, dipendano dalla grande disponibilità e dalla qualità dei giocatori, che sono capaci di garantire un grande impegno. Le idee possono venire da qualsiasi sport, anche dal basket o dal football americano, come ho sentito, ma ripeto: nulla è possibile e proficuo senza la disponibilità dei calciatori, le intuizioni dell'allenatore e lo stimolo dell'ambiente, cioé di una società attenta al particolare, vigile e partecipe".
 
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