Serie A - Il calcio e i suoi "trucchetti"

« Older   Newer »
  Share  
zers
view post Posted on 18/11/2008, 15:48




I "limoni" di Lorenzi, le "toccate" di Jones, gli scambi di identità dei gemelli Steve e Phil Mahre. L'episodio della punizione di Mascara è solo l'ultimo di una serie di bizzarri "trucchetti"

Per chi li pensa sono solo "strategie". Quelli che li subiscono, in genere, li bollano come delle vere e proprie "furbate". Quale che sia la definizione giusta, certi trucchi nel calcio sono sempre esistiti, a volte davvero ai limiti del regolamento, altre così fantasiosi da meritare comunque ammirazione: mettere in difficoltà l'avversario con un'idea inaspettata, un gesto che spezzi l'equilibrio sancito dalle regole (anche quelle non scritte).

Il tema è tornato d'attualità per "merito" del Catania e del suo allenatore, Walter Zenga, che, da ex numero 1 (dell'Inter e della Nazionale), sa bene cosa serve per disturbare i portieri sulle punizioni.

E così, via al dibattito su barriere doppie, sovrapposte, addirittura giocatori con le brache abbassate per coprire la vista altrui (come domenica i catanesi ai danni del granata Matteo Sereni).

"Condotte antisportive e di cattivo gusto, furbate che non saranno più tollerate dagli arbitri", tuona l'ex designatore Paolo Casarin a cui si aggiungono le dichiarazioni di Pierluigi Collina. "Il gesto dei giocatori del Catania sulla punizione di Mascara contro il Torino non è previsto dalla casistica e dai codici, ma è sicuramente antisportivo". Ha detto l'attuale designatore. "Per trovare un'analogia - prosegue - rivado col pensiero a quando le maschere non erano vietate. Poi un giocatore latinoamericano si presento in campo con il volto dell'Uomo Ragno, la Fifa non la prese bene e provvide regolamentando la questione. Detto questo, stando alle norme attuali gli arbitri che hanno diretto le gare del Catania si sono comportati bene perché sapevano della trovata, hanno seguito con attenzione l'azione ed effettivamente i giocatori etnei non erano in fuoirigioco".

E, allora, cosa dire del genio maligno di Benito "Veleno" Lorenzi che, per costringere all'errore il povero Cucchiaroni in un Inter-Milan negli anni Cinquanta, arrivò a scavare una buchetta sul dischetto in cui nascose mezzo limone mangiucchiato. Il tutto in barba non a un arbitro qualunque, ma addirittura al siracusano Concetto Lo Bello. Quel rigore, Cucchiaroni lo calciò fuori e i tifosi del Milan, che invano avevano gridato a Lo Bello "il limone, il limone!", dovettero ingoiare altro "Veleno".

Il che fa del torinista Maspero (Juventus-Torino dell'ottobre 2001) quasi un dilettante. In fondo si limitò a smuovere un po' il gesso del dischetto. Abbastanza, secondo alcuni, per causare l'errore di Salas, che calciò alto sulla traversa.

A proposito di punizioni creative, come non ricordare quella ideata dall'Olanda (fresca orfana del Profeta del Gol, Johan Crujiff) nel Mondiale del '78: in Argentina, nel match d'esordio vinto sull'Iran, gli orange idearono una delle più grottesche punizioni della storia. Arie Haan, spauracchio dei portieri sui tiri dalla lunga distanza, era incaricato di poggiare il pallone sul punto di battuta, poi faceva finta di allontanarsi, invece si chinava col gesto di allacciare uno scarpino, quindi faceva partire un pallonetto per gli attaccanti Johnny Rep o Rob Rensenbrink. Una beffa per i difensori avversari.

Ben diverso spessore avevano le gesta del gallese Vincent Peter, in arte Vinnie Jones, difensore tra le altre di Chelsea e Queens Park Rangers. Jones marcava gli avversari con uno stile tutto suo: afferrandoli per i testicoli, come testimonia una foto del 1987 che lo ritrae alle prese con un terrorizzato Paul Gascoigne, all'epoca al Newcastle United.

Ma tutte queste furbate calcistiche impallidiscono di fronte a quanto succedeva nello sci ai tempi dei gemelli statunitensi Steve e Phil Mahre: spesso accadeva che il più in forma dei due gareggiasse anche in nome e per conto del fratello. E le vittorie fioccavano..
 
Top
0 replies since 18/11/2008, 15:48   54 views
  Share