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| IL brasiliano dell'Inter salta anche la partita con l'Udinese
Ancora una volta Adriano viene lasciato a casa da Josè Mourinho. Il tecnico dell'Inter non ha inserito il brasiliano nella lista dei convocati per l'importantissima partita con l'Udinese di domani e il portoghese ha così motivato la decisione: "Non ho nessun problema con Adriano. Lo convocherò quando sarà il momento di farlo. Adriano sarà triste e arrabbiato per la mia decisione: lui deve continuare a lavorare e vivere come ha fatto questa settimana. Poi tornerà a giocare di nuovo. Ho deciso oggi dopo l'allenamento - ha aggiunto Mourinho -. Ibrahimovic sta lavorando bene, Cruz ha dato un contributo alla squadra nella mezz'ora che ha giocato a Cipro. Crespo ha svolto un lavoro positivo per la squadra quando è stato chiamato in causa nelle ultime due gare. In attacco abbiamo questi tre giocatori che si aggiungono a Balotelli, Quaresma, Obinna e Mancini.
Per quanto riguarda le cinque reti subite nelle ultime due partite (3-2 a Reggio Calabria e 3-3 a Famagosta con l'Anorthosis) Mourinho dice: "Prima si parlava di una squadra che segnava poco e io non ero d'accordo. Nelle ultime due partite abbiamo fatto 6 gol ma potevamo segnarne 12, 14 o 15... Abbiamo subito 5 reti e si parla di problemi difensivi: non sono d'accordo nemmeno ora. Nelle ultime due partite abbiamo commesso errori individuali, non abbiamo preso gol per il modulo sbagliato o per la presenza di troppi giocatori d'attacco. Il secondo gol della Reggina è arrivato su un bel tiro. Le altre reti sono frutto di errori: nel calcio non si può scherzare col fuoco. A Cipro, alla fine, le cose non sono andate male. Ci siamo trovati in svantaggio 3-2 a mezz'ora dalla fine, abbiamo avuto il tempo di pareggiare e potevamo anche vincere. Il punto comunque va bene per la classifica".
Poi Mourinho viene chiamato in causa sulle differenze tra la sua Inter e quella di Roberto Mancini: ''Qualcuno mi ha detto che nel 2004-2005 l'Inter aveva 14 punti dopo 10 giornate di campionato. Noi ne abbiamo 21, 7 in più. Non giochiamo il calcio che mi piace, dobbiamo lavorare. Ma sappiamo anche ci vuole tempo per arrivare ad avere stabilità nel gioco collettivo. Siamo secondi in campionato, primi nel girone di Champions League e in 15 partite ufficiali abbiamo perso solo una volta. Se parliamo di numeri, l'unico problema è che abbiamo un punto in meno rispetto a chi conduce il campionato.
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